mercoledì 22 aprile 2009

Che cosa è la pasta

IntroduzioneLa pasta è l’alimento più semplice e naturale che esista: semola di grano duro e acqua. Nient’altro. Non c’è nemmeno il sale: a conservare basta l’essiccazione naturale; non ci sono additivi chimici di sorta; non ci sono coloranti; il giallo naturale della pasta è quello del sole a suo tempo assorbito dal grano in maturazione. I legami col grano sono strettissimi, ed analizzando bene, ci si accorge che dal chicco alla semola, alla pasta la composizione è la stessa: non si perde nulla dei componenti.
Nella molitura del grano, fin dai tempi biblici, è separata la crusca e per lo più destinata alla zootecnia. In una farina grezza, e quindi in una pasta grezza, il valore delle proteine sarebbe più alto ma la fibra grezza, non essendo assorbita, viene eliminata con scarso utilizzo. Ogni elemento apporta delle calorie in modo però più o meno equilibrato, in ragione delle sostanze che esso contiene, per cui ci possono essere anche cibi che, a parità di calorie, sono assimilati in modo profondamente diverso.Un accenno più dettagliato poi si impone per le proteine, i pilastri delle nostre cellule: in esse sono presenti circa venti aminoacidi diversi, molti dei quali sono quotidianamente ricostituiti dall’organismo, che però non è in grado di produrne nove: gli aminoacidi essenziali, che devono essere pertanto introdotti nell’organismo mediante la nutrizione.Tanto premesso, precisiamo che spaghetti o altra pasta scondita forniscono 350 calorie per 100 grammi. Riguardo ai suoi componenti l’amido, che costituisce la percentuale maggiore nell’ambito dei carboidrati, è un’ottima fonte energetica ed è di alta digeribilità; altrettanto valido risulta l’apporto delle proteine concorrendo a raggiungere le 2.800 calorie giornaliere necessarie ad una persona adulta.Dal punto di vista delle calorie dunque la pasta è un alimento bilanciato, che diventa anche completo, dopo essere stato condito. Da sempre infatti, anche prima che il pomodoro approdasse nella vecchia Europa, gli antichi, ancorché digiuni di chimica alimentare, usavano condire i maccheroni con miele o altre spezie: il condimento non mancava mai sia per insaporire la pasta sia per completarne il valore nutrizionale; si servivano specialmente del formaggio, che aggiunge la lisina, l’aminoacido essenziale di cui la pastasciutta è carente, creando un cibo completo; condimenti più ricchi possono farne un piatto unico, come del resto era in origine, quando le tasche vuote non permettevano pranzi dalle varie portate.

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