giovedì 16 aprile 2009

Ma che cosa fa l'aglio?

L'Aglio e il Sistema Immunitario

L'Aglio e le sue proprietà

L'Aglio e le sue proprietà medicinali, la coltivazione, tutti i tipi d’aglio, le ricette, i benefici, AIDS e aglio, tumori e aglio, risolvere il problema dell'alito all'aglio; ipertensione e circolazione, disturbi cardiovascolari, diabete, infezioni, candida e alte micosi e molto altro in un libro veramente completo!

L’aglio crudo non è per tutti. Infatti più di uno spicchio di aglio crudo al giorno può causare irritazioni alle pareti intestinali e mangiare troppo aglio crudo per lunghi periodi di tempo può danneggiare le cellule ematiche e provocare anemia. La moderazione è la chiave di tutto. Attualmente è possibile trovare nei negozi di alimenti naturali diversi prodotti a base di aglio crudo privi delle sostanze chimiche irritanti pur conservando quelle benefiche e con proprietà terapeutiche.

Molti sono gli usi medicinali attribuiti all’aglio. È stato affermato che può prevenire raffreddori, influenza, tubercolosi, bronchite, foruncoli, tumori e malattie cutanee. Sembra riduca il rischio di malattie cardiache e tumori. All’aglio è attribuita anche la proprietà di rafforzare in modo naturale il sistema immunitario. Sebbene alcune di queste storie sull’aglio si siano rivelate solo delle leggende, i ricercatori stanno scoprendo che la reputazione medicamentosa dell’aglio è maggiore di quanto possa sembrare.

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Il sistema immunitario ha la specifica funzione di proteggerci dalle malattie ed è stato dimostrato che l’aglio è in grado di stimolare la funzione immunitaria. Il sistema immunitario fa parte di un sistema di difesa più ampio, che include anche la pelle, e che impedisce a molti organismi e sostanze nocivi di entrare; lacrime, saliva e sudore, che contengono sostanze chimiche in grado di distruggere alcuni batteri e microbi; le mucose che schermano le pareti interne dell’organismo da tossine e germi.

Anche tonsille, adenoidi, milza, appendice e ghiandola timica fanno parte del sistema immunitario, insieme alla schiera di globuli bianchi composti da diversi tipi di cellule che attaccano e distruggono gli organismi estranei e i batteri. Un tipo di globuli bianchi, i linfociti B, possono essere convertiti in cellule che producono anticorpi, i soli organismi del corpo umano che distruggono ed eliminano i virus.

Uno degli apparati più importanti del sistema immunitario è il sistema linfatico, una rete di vasi sottili e nodi che si estende per tutto il corpo e attraverso la quale passa un liquido detto linfa che trasporta batteri e altre sostanze nocive fino ai linfonodi per essere distrutti. Durante un’infezione, i linfonodi possono apparire ingrossati e doloranti, soprattutto quelli nella gola, sotto le mascelle e nell’inguine.

I vasi linfatici seguono i vasi sanguigni nel corpo, formando un sistema parallelo.

Diversamente dal sistema della circolazione sanguigna, il sistema linfatico non ha il cuore per pompare la linfa lungo i vasi, ma riceve l’impulso dalle contrazioni muscolari durante l’esercizio o l’attività fisica e la respirazione. I globuli bianchi pattugliano il sangue e la linfa nel tentativo di distruggere qualsiasi particella estranea e batterio che incontrano.

Non tagliate quel cordone

I globuli bianchi, che includono neutrofili, monociti e linfociti, formano il sistema immunitario. È un miracoloso sistema di milioni di globuli bianchi che ci proteggono dall’attacco di tessuti, batteri e numerosi altri microrganismi estranei che invadono il corpo umano.

C’è da sorprendersi, ma non stupirsi, se il corpo umano accoglie un’intera “famiglia” di cellule diverse che, come i globuli bianchi, deriva da una cellula principale chiamata cellula staminale che si trova principalmente nel midollo osseo.

Nel 1987 il dottor Harold Broxmeyer fu in grado di dimostrare che le cellule staminali sono presenti in abbondanza nel sangue all’interno del cordone ombelicale dei neonati. La quantità di sangue è solitamente meno di 3 dl, ma è stata sufficiente per salvare la vita di un bambino. Un bambino in tenera età affetto da una degenerazione del midollo osseo è stato salvato grazie a una trasfusione di questa piccola quantità di sangue ottenuta dal cordone ombelicale della sua sorellina appena nata. Le nuove cellule staminali hanno cominciato a svilupparsi all’interno delle ossa del bimbo, a quanto pare producendo nuovo midollo osseo. Dopo circa un anno, il sistema emopoietico era stato completamente rimpiazzato.

Questa scoperta ha ovviamente implicazioni di vasta portata per molte malattie. Sottolinea, ancora una volta, la saggezza delle ostetriche “non scientifiche” quando insistevano di tagliare il cordone ombelicale solo quando avesse smesso di pulsare.

Ricordatevi la ghiandola timica!

Ricordate, non molto tempo fa, quando la comunità scientifica e quella medica ci dissero che la ghiandola timica non serviva a molto negli adulti? Ricordate quegli operatori medici “non scientifici” che avevano abbandonato il cartello delle case farmaceutiche e furono derisi quando osarono prendere le distanze da questo dogma? La verità vince sempre! Oggi, sappiamo che un sistema immunitario immaturo produce cellule che normalmente attaccherebbero qualsiasi tessuto dell’organismo se non fosse per l’azione della ghiandola timica. È nel timo che il sistema immunitario impara a riconoscere le cellule nocive, a distinguere fra cellule utili e inutili. I ricercatori iniziano a rendersi conto che la ghiandola timica, per tutta la vita, secerne ormoni timici chiamati Timosine che influenzano direttamente la capacità individuale di combattere la malattia.

Linfociti T citotossici

I linfociti, o globuli bianchi, possono essere differenziati, oltre che per altre caratteristiche, in base all’origine e alla funzione. I linfociti che provengono dal midollo osseo sono chiamati linfociti B mentre quelli che provengono dal timo sono chiamati linfociti T. I globuli bianchi più aggressivi sono chiamati linfociti T citotossici o linfociti T “killer”. La loro funzione principale è quella di esaminare le altre cellule alla ricerca di segni di anomalie e distruggerle con enzimi appositi. Poiché prendono parte a questa incredibile attività di sorveglianza immunologica del sistema immunitario, non solo scovano gli invasori estranei quali virus e batteri, ma scovano e distruggono anche le cellule maligne come il cancro.

All’orizzonte: gli spazzini

I macrofagi sono un tipo di globuli bianchi che vanno alla ricerca di sostanze nocive nell’organismo per eliminarle. Anche i loro amici, i linfociti B (globuli bianchi che si formano nel midollo osseo), ingeriscono molecole tossiche.

I macrofagi collaborano con altre cellule attive del sistema immunitario quali i linfociti B e i linfociti T per generare gli anticorpi, gli unici componenti del sistema immunitario in grado di catturare e distruggere i virus. I virus sono fra le particelle più pericolose che entrano nell’organismo umano. Gli antibiotici non riescono a danneggiarli e non esiste nessun farmaco in grado di distruggere i virus senza nuocere anche all’organismo. È stato dimostrato, però, che l’aglio è un potente stimolatore del sistema immunitario. Sebbene gli effetti immunologici dell’aglio non siano ancora completamente conosciuti, sembra che agisca come uno stimolatore aspecifico del sistema immunitario. Aumenta la fagocitosi attraverso la quale gli organismi invasori e le cellule anormali vengono eliminate dall’organismo.

Produce anche un forte aumento dell’attività delle cellule “natural killer” e questo spiega in parte i suoi effetti antitumorali, antivirali e antimicrobici.

La semplicità è un’arte

Vi ho dato i rudimenti del sistema immunitario. Tuttavia conosco persone che leggeranno queste pagine alla ricerca di risposte per disturbi di salute che per loro sono importanti. La ricerca sull’aglio ha appena mosso i primi passi e credo che ci sia molto di più da imparare, molto di più che l’aglio possa fare ma non ce ne rendiamo ancora conto.

Non è necessario sapere tutto sull’aglio per usarlo per migliorare la nostra salute. Non avete niente da perdere a consumare aglio tutti i giorni per proteggere la vostra salute e rafforzare il vostro stato di benessere.

La salute è semplice. Cerchiamo di non renderla troppo complicata. Imparate l’arte della semplicità in tutto ciò che fate. Siate sempre dei ricercatori, degli studenti. Imparate le cose fondamentali poi, con gioia, fate le scelte giuste per allungare la vostra vita al servizio di Dio e dei vostri simili.

Talvolta ci concentriamo troppo sul lato fisico della salute. Dobbiamo prenderci cura del lato fisico ma ho imparato che la mente conduce e il corpo segue. Sviluppate un atteggiamento allegro e positivo, e sarete felici di averlo fatto.

Ma che cosa fa l'Olio?

OLIO E SALUTE

Oltre che donare agli alimenti un sapore e un profumo inconfondibili, l'olio extravergine di oliva ha numerose propriet� nutrizionali che lo rendono un condimento molto speciale.

E' DIGERIBILE
La sua composizione assicura un'ottima digeribilit�, infatti, l'olio di oliva � l'unico olio alimentare digeribile al 100% e quindi risulta particolarmente adatto anche ai bambini piccoli e alle persone anziane. Oltre che favorire la digestione, protegge le mucose ed evita gli effetti dell'ipercloridria, riducendo cos� i rischi di ulcere gastriche e duodenali.

CONTIENE GRASSI BUONI
L'olio extra vergine di oliva � ricco di acidi grassi monoinsaturi, che sono indispensabili per un corretto sviluppo e per un buon funzionamento dell'organismo. Aumenta il colesterolo buono (HDL) e abbassa quello cattivo (LDL), costituendo un efficace presidio contro l'insorgere di patologie legate ad un eccesso del tasso di colesterolo, legato poi ad alcune patologie come le malattie cardiovascolari e arteriosclerosi.
E' un alimento importante per il nostro corpo, poich� � una fonte preziosa di trigliceridi, di cui � necessario assimilarne una certa razione ogni giorno. E' necessario assumerne piccole dosi, infatti un grammo di olio di oliva contiene circa 9,5 calorie, ci� significa che 40 - 60 grammi di olio al giorno forniscono circa 400 - 600 calorie, rispetto alle 2.000 - 3.000 necessarie giornalmente.
E' una fonte importante di energia di elevatissima qualit�, capace di aumentare di 400 volte le difese immunitarie.

PROTEGGE L'APPARATO DIGERENTE
L'olio extra vergine di oliva stimola la contrazione della cistifellea, inibisce la formazione di calcoli biliari e giova nei casi di ulcera gastrica e duodenale.

HA MOLTE FUNZIONI UTILI
L'olio consumato a digiuno esercita una azione blandamente lassativa.
Favorendo la diminuzione del glucosio nel sangue, � tra gli alimenti base della dieta anti-diabete. Stimola la mineralizzazione delle ossa. Contribuisce alla formazione delle linfa necessaria per la sintesi degli anticorpi e per la difesa immunitaria.
Consumato moderatamente costituisce elemento di sintesi di molteplici organi e sistemi, quali pelle, cervello, sintesi degli ormoni, funzioni cellulari.
E' un sollievo per le articolazioni ed il bulbo oculare riducendone l'attrito. Agisce da protettore termico del corpo e svolge un'azione calmante e rinfrescante sulla pelle irritata.

CONTIENE LA VITAMINA E
L'olio extravergine di oliva � ricco di vitamina E, che � un potente antiossidante che contrasta l'azione dei radicali liberi, responsabili dell'invecchiamento delle cellule.
La vitamina E, inoltre, concentrandosi nella ghiandola mammaria, � in grado di raggiungere anche i neonati attraverso l'allattamento. Attraverso l'azione della vitamina E, definita anche vitamina della fertilit�, favorisce la funzionalit� dell'apparato riproduttivo e ha un effetto antiabortivo.
Un cucchiaio di olio, circa 16 mg, copre il 15% della razione giornaliera raccomandata di vitamina E.

Tabella nutrizionale dell'Olio extravergine

TABELLA NUTRIZIONALE
per 100 grammi di olio extravergine di oliva
Calorie 822
Proteine 0 g
Carboidrati 0 g
Grassi 91,3 g
di cui saturi 14,1 g
monoinsaturi 68,0 g
polinsaturi 9,2 g
Colesterolo 0 g
Fibre 0 g
Vitamina E 12 mg

Chi ha detto che l'olio si mangia e basta?

Massaggi all'olio.

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Scrub

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Dopo lo Scrub o in ogni caso dopo la doccia o il bagno, è buona norma applicare una crema idratante o meglio ancora un olio per nutrire la pelle che l’acqua calda tende a disidratare. L'olio se applicato sulla pelle ancora umida non lascia alcuna traccia di unto. Consiglio ovviamente l’olio d'oliva, l'olio per eccellenza che contrariamente a quanto si possa pensare non lascia un cattivo odore sulla pelle. In erboristeria troveremo una vasta gamma di oli che possono fare al caso nostro, vediamone alcuni:

  • Olio all’Arnica indicato soprattutto dopo un’intensa attività sportiva.
  • Olio alla Calendula adatto per pelli sensibili.
  • Olio alla Lavanda consigliato nei periodi di stress.
  • Olio al Limone: esercita un’azione tonificante e purificante.
  • Olio all’Olivello Spinoso adatto per pelli secche.
  • Olio di Rosa Mosqueta: ammorbidisce e profuma la pelle.

Una volta scelto il nostro olio, siamo pronti per l’applicazione e perché non abbinarvi un massaggio? Apporta benefici alla pelle, alla circolazione, alla psiche e chi più ne ha più ne metta! Prima di iniziare il massaggio, è bene tenere a mente che il movimento deve essere sempre in direzione del cuore ovvero dal basso verso l’alto per la parte inferiore del corpo e viceversa per la parte superiore. Seguiamo questi semplici movimenti:

  • Partiamo dalle mani e risaliamo fino alla spalla tenendo pollice e indice chiusi ad anello; ripetiamo per almeno 5 volte.
  • Partiamo dal piede e risaliamo lungo i polpacci, le cosce e i fianchi unendo ad anello le due mani; ripetiamo per almeno 5 volte.
  • Soffermiamoci su cosce e glutei con un massaggio circolare di alcuni minuti utilizzando il palmo della mano.
  • Massaggiamo per alcuni minuti la pancia e la schiena con movimenti circolari utilizzando il palmo della mano.
  • Massaggiamo la zona del decolleté e il petto con movimenti circolari utilizzando il palmo della mano.un massaggio al giorno, garantito, toglie l’ansia di torno!

La Ricotta affumicata...

La Ricotta Affumicata di Mammola è uno dei Prodotti agroalimentari tradizionali italiani della provincia di Reggio Calabria a base di latte di capra, l'area di produzione è il territorio di Mammola.

RICOTTA AFFUMICATA DI MAMMOLA
Prodotto agroalimentare tradizionale
(ai sensi dell'art. 8 del D.Lgs. 30 aprile 1998, n. 173)
Ricotte Affumicate di Mammola
Ricotte Affumicate di Mammola
Categoria: Prodotti di origine animale (miele, prodotti lattiero caseari di vario tipo escluso il burro)
Zona di produzione: Mammola (RC)
Regione: Calabria
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Indice

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Disciplinare [modifica]


Storia, tradizione e usi:

Le aziende zootecniche che producono le ricotte sono a conduzione familiare. Anticamente molti pastori che abitavano nelle zone montane distanti dai centri abitati, conservavano le ricotte fresche con la tecnica dell’affumicatura e una volta a settimana le portavano al mercato per la vendita. Una tradizione molto usata è quella di regalare la Ricotta. Molti emigrati al rientro delle ferie la offrono agli amici e ne fanno consumo personale, per lungo tempo infatti il prodotto si conserva bene sottovuoto in frigo. Viene commercializzato direttamente dalle aziende zootecniche nel comprensorio di Mammola. La Ricotta è molto richiesta altresì sui mercati regionali, nazionali ed esteri e non si riesce a soddisfare le tante richieste dei consumatori. Da ricordare a Mammola la “Festa della Ricotta affumicata” che si svolge la prima domenica di giugno e la “Festa dei Sapori” che si svolge ogni anno il 7 dicembre, nella liete circostanze si degustano, con la Ricotta affumicata fatta dai pastori, altre pietanze tipiche, dagli antichi sapori ormai dimenticati.
La “Ricotta affumicata di Mammola” viene utilizzata: a fettine negli antipasti tipici calabresi; grattugiata sulle paste caserecce, quando la ricotta è più dura; a fine pasto, da sola o con un misto di formaggi, accompagnata con vino rosso.
I capi caprini censiti nei territori del Comuni sono: Mammola 2850.

Mammola - Festa della Ricotta Affumicata

Descrizione sintetica del prodotto [modifica]


La Ricotta affumicata di Mammola si ottiene dal latte di capra, ed ha sapore particolarissimo di formaggio fresco leggermente salato. Ha consistenza morbida, e vellutata al tatto e di gradevole aroma affumicato, con la sua caratteristica forma, simbolo della fertilità.
Ingredienti utilizzati: Latte di capra.
Forma: Cilindrica con testa ingrossata a forma di fungo.
Dimensioni medie: Lunghezza 30 cm circa, diametro 6 cm.
Peso medio: 700/1000 gr. circa.
Sapore: Di formaggio fresco leggermente salato ed affumicato.
Odore: Di formaggio con l’aroma di affumicato.
Colore: Di colore del rosa scuro al dorato all’esterno e bianco all’interno.

Lavorazione prodotto [modifica]

Mammola - Affumicatura artigianale della Ricotta

Tecniche di lavorazione:
Il latte caprino viene versato in un pentolone e riscaldato girandolo col mestolo. Dopo averlo tolto dal fuoco si aggiunge il caglio, si rigira ancora e si lascia riposare per più d’un’ora. Si rompe la cagliata e dopo ulteriore attesa, con le mani si estrae il formaggio. Si porta il pentolone sul fuoco e si ricomincia a mescolare con un bastoncino di essenza locale a punta ramificata (minaturi). Le abili mani del casaro strappano quello che dopo opportuno trattamento diventerà il saporito formaggio caprino locale. Quando il latte incomincia a bollire, si immerge un rametto di fico tagliuzzato e si gira con il bastoncino, sempre per un lato, ancora per pochi minuti. Dopodiché la Ricotta fresca è pronta, la si toglie dal fuoco e con un cucchiaio di legno appositamente prodotto per questa delicata fase della Lavorazione, viene messa nelle forme (fasceji) e quindi avvolta e protetta da profumate felci di montagna. La Ricotta il giorno dopo e tolta dalle forme e salata. Poi viene messa in una impalcatura alta circa un metro e mezzo (1,5 mt.), dal piano di fuoco del focolare, su di un letto di cannicci di castagno coperti da felci di montagna. Si accende sotto, un fuoco a fiamma moderata, usando legna fresca di castagno oppure di erica, in modo da produrre un fumo denso e profumato che va ad investire direttamente, da sotto, le ricotte. L’operazione di affumicatura dovrà durare mediamente 24 ore, girando le ricotte dopo le prime 12, se si preferiscono di consistenza morbida. Se invece si preferiscono più dure e consistenti, il tempo di affumicatura si allungherà in maniera opportuna. La Ricotta Affumicata di Mammola è da considerarsi un prodotto ricavato con tecniche molto antiche ed artigianali.
Periodo di produzione: Tutto l’anno in particolare dal mese di Dicembre a Giugno.
Materiali utilizzati: I pentoloni sono in acciaio e i cucchiai sono in legno di erica.
La bollitura del latte viene effettuata con il gas, sono in pochi quelli che ancora usano il fuoco a legna.
I contenitori delle ricotte fresche si chiamano fasceji (fatte di junco) di forma cilindrica, la mastreja è la tavola per la scolatura della ricotta, il minaturi è un bastoncino a punta ramificata.
I locali sono ambienti che si usano esclusivamente per la trasformazione del latte, nelle masserie.
I Locali dove avviene la produzione sono ambienti che si usano esclusivamente per la trasformazione del latte.

A cura di: Ufficio Agriturismo Comunità Montana della Limina 89045 MAMMOLA (RC)

La "LA RICOTTA AFFUMICATA DI MAMMOLA" con la suddetta scheda è stato inclusa dal Ministero delle Politiche Agricole e Forestali nell’Elenco Nazionale dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali, Suppl. Ord. Gazzetta Ufficiale N°167 del 18-7-02 pag. 11 N°58.

Bibliografia [modifica]

  • Archivio, Comune di Mammola.
  • Archivio, Comunità Montana della Limina con sede Mammola.
  • Comunità Montana Limina, Depliant: Agriturismo, Ambiente, Territorio,Manifestazioni, Prodotti Tipici.
  • Comunità Montana Limina, Dall'Aspromonte alle Serre, Frama Sud, Chiaravalle 1982.
  • Gino Larosa - Mammola: Storia, Cultura, Tradizione, Arte, Ambiente, Turismo, Itinerari, Gastronomia, Foto. - Archivio e testi privati.

Collegamenti esterni [modifica]

Il pecorino Crotonese

Pecorino Crotonese
Denominazione:Pecorino Crotonese
Tipologia:Formaggi e Latticini
Produzione:Provincia di Crotone
Ingrediente:Latte Pecorino e Caprino
Photogallery:No Foto

Tra i formaggi di latte pecorino prodotti in Calabria, il pecorino crotonese è certamente quello più diffuso e noto anche oltre i confini regionali. Viene prodotto nel territorio della provincia di Crotone, tra i comuni di Cutro, Isola di Capo Rizzuto, Strongoli e la stessa città di Crotone, dove sono comunque ubicati i maggiori caseifici. Un tempo il pecorino crotonese veniva prodotto con latte di pecora proveniente dalla razza Gentile di Puglia, più un terzo di latte caprino, particolarmente idoneo per la sua elevata quantità di grasso. Il rapporto di 2 a 1 nella mistura di latte viene ancora oggi perfettamente rispettato.
Il pecorino crotonese viene quindi prodotto da latte misto ovi-caprino proveniente da due mungiture, al quale si aggiunge pasta di caglio. La cagliata così ottenuta viene riscaldata e nella fase di frugatura in fiscelle, possono essere aggiunti dei grani di pepe nero. L'impasto così ottenuto si mette ad asciugare per 3 o 4 giorni, segue la salatura a secco o in salamoia e maturazione di 40 o 50 giorni in ambiente fresco. La stagionatura del pecorino crotonese può durare anche fino a due anni, col tempo il formaggio diviene molto secco risaltandone il gusto sapido e piccante. Il pecorino secco viene consumato a tavola, come antipasto, insieme a pomodori secchi, salumi locali e ortaggi sott'olio tipici della cucina calabrese. Quello fresco viene consumato da ingrediente da cucina, grattugiato sui primi piatti conditi con sugo piccante di carne di capretto o d'agnello.
Il pecorino crotonese si presenta a forma cilindrica con pasta tenera ed elastica dal colore bianco latteo se fresco, dura con varie occhiature e di colore più giallastro se invece più stagionato. La crosta è sottile di colore giallo paglierino con impressi i segni del canestro nel quale è stagionato. Il diametro varia tra i venti ed i trenta centimetri, con altezze comprese tra i 7 ed i 20 centimetri, ed un peso totale che può raggiungere anche i 7 kg per i pezzi più grandi. Oggi li pecorino crotonese è facilmente reperibile fuori dai confini regionali, grazie alle continue iniziative Comunitarie dedite alla salvaguardia dei prodotti agro alimentari tipici di alta qualità.

...e finalmente la cipolla di tropea...

Network dei prodotti tipici di Calabria promosso da:
AicalAssociazione per la tutela e valorizzazione del prodotto tipico in CalabriaPer informazioni e adesioni:
334.8002030
Mail
info@asmedia.it
AsmediaComunicazione globale & internet network
TipicalPortale regionale sui prodotti tipici in Calabria
Originale CalabreseCertificazione di qualità
Mercato della BadiaProdotti di qualità in Calabria

Cipolla di Tropea, eccellente prodotto della tradizione agricola calabrese

Ormai tutto il mondo ha scoperto l’affascinante Tropea, la cittadina pittoresca calabra a strapiombo su un mare limpidissimo di Capo Vaticano, che con il suo faro, è da sempre un punto di riferimento per i naviganti. Oggi però, ancora più che in passato, Capo Vaticano è meta per i turisti, non solo per la bellezza delle spiagge, ma anche per il fascino della sua storia, delle sue leggende e della sua gastronomia. Il nome stesso del capo, forse dal latino vaticinium, ci riporta ad un antico oracolo che tra queste alte rocce dava responsi a chi doveva affrontare il pericoloso passaggio tra Scilla e Cariddi.
Girando per le viuzze caratteristiche di Tropea si incontreranno molti negozi che tengono in bella mostra lunghe trecce della famosa “Rossa di Tropea”. No, non si tratta delle trecce di una bella donna rossa, ma della famosa cipolla rossa di Tropea. Rinomatissima nel mondo per il suo gusto delicato e dolce e soprattutto per la sua digeribilità, la “Rossa di Tropea” è diventata un gradito souvenir da portare a casa. Qualche bottega offre persino la confettura di cipolla da spalmare sulle bruschette. Visita
Tropea





Passeggiando per le strade della cittadina calabra di Tropea, è facile imbattersi in botteghe che espongono lunghe trecce della celebre “cipolla rossa”, di ogni forma e dimensione (lunga, tondeggiante o a mezza campana): bella da vedere, delicata e inebriante da gustare, digeribile e benefica per l'organismo. Povera di grassi, ma ricca di glucosio, sodio e potassio, questa vera perla dell'agricoltura locale ha la virtù di ridurre il rischio di malattie cardiovascolari e di calcoli, e veniva impiegata dalla medicina tradizionale come cura contro le infezioni intestinali. Più che alle notevoli bellezze paesaggistiche di Tropea, affacciata sul mare incontaminato che bagna Capo Vaticano, la fama internazionale di questa località è dovuta proprio alla cipolla, che in Calabria si coltiva da millenni. Infatti, mentre nel resto d'Europa l'ortaggio arriva nel Medioevo, in questa regione era già stato importato da molti secoli, grazie ai Greci, che a loro volta avevano appreso le sue numerose virtù dagli Assiri e dai Babilonesi. Storicamente, l'area di produzione della “rossa di Tropea” va da Lamezia Terme a Ricadi, in provincia di Vibo Valentia. Ma le virtù di questa varietà sono rimaste indissolubilmente legate alla città di Tropea perché dalla sua stazione ferroviaria partivano i carichi di cipolle, da recapitare un po' in tutto il mondo. A giugno, quando avviene la raccolta, la cipolla viene lasciata a essiccare nella sua “tunica”, per poi essere conservata in luoghi freschi e asciutti. Le mani delle donne intrecciano le cipolle, separandole in base alle dimensioni, secondo una tecnica tramandata di generazione in generazione. Non si contano i prodotti agroalimentari nati per esaltare la dolcezza di questa varietà, che dipende dal particolare microclima della costa jonica calabrese: stabile nel periodo invernale, con un terreno abitualmente fresco e limoso. Alcuni produttori locali sfoggiano confetture di cipolla da spalmare sul pane, per farne bruschette deliziose. Altri uniscono erbe e spezie locali al trito di cipolla, abbinandovi l'energia e l'aroma inconfondibile del peperoncino locale. A crudo o a cotto, la cipolla di Tropea diventa per sua natura protagonista di mille ricette, accompagnando tutte le stagioni. In estate impreziosisce gustose insalate di pomodori freschi, cipolle, olive e origano; in inverno nobilita il soffritto necessario alla preparazione delle acciughe al forno, oppure finisce al forno per accompagnare le barbabietole. Piatti più robusti e calorici sono la tradizionale frittata con cipolle e patate, o lo stufato di calamari e fagioli. In quest'ultimo caso, la cipolla deve bollire assieme ai fagioli cannellini, per poi essere unita a un leggero stufato di calamaretti. Gli esempi potrebbero proseguire a lungo, includendo eccellenti abbinamenti con la pasta, il riso, i funghi, le verdure, per non dire degli sformati, delle focacce, delle marinate e dei gratin. Ma la più autentica cultura gastronomica calabrese suggerisce una pietanza che, meglio di qualsiasi altro piatto, dimostra il ruolo centrale della cipolla rossa nella cucina di questa regione: è la crostata di cipolle, alimento difficilmente riconducibile alle categorie tradizionali (primi piatti, secondi...). La preparazione inizia affettando le cipolle, che devono essere cotte in padella con olio e sale, avendo cura di aggiungere un po' d'acqua per preservarne la tenerezza. Poi si amalgamano con l'uovo, con il peperone e con il formaggio (va benissimo il Parmigiano). A questo punto si stende la pasta frolla in una teglia precedentemente oliata, avendo cura di mettere da parte un po' di pasta per la decorazione. Si distribuisce il composto ottenuto con le cipolle sull'impasto, coprendolo con le striscioline che solitamente guarniscono le crostate dolci. Infine si inforna il tegame, lasciano cuocere a fuoco medio per circa 40 minuti. La crostata può essere servita sia calda che fredda, ed è particolarmente indicata come antipasto rustico.

La cipolla “Allium cepa” è una pianta appartenente alla famiglia APG II, a cui appartiene anche l’aglio. Il frutto, come quest’ultimo, è costituito da un più o meno grande bulbo rotondo costituito dalla base delle foglie che crescendo si gonfiano e diventano carnose, succose e, con colori diversi: biancastro, rossastro, violaceo, questo bulbo è avvolto in una membrana cartacea che costituisce l’involucro. Originaria della Persia, nell’Asia occidentale, iniziò ad essere utilizzata dall’uomo, circa 5000 anni A.C. è stato uno degli alimenti principali degli operai, contadini e, di tutti coloro che svolgevano lavori pesanti, per il suo alto valore nutritivo.
Nella nostra gastronomia è utilizzata per innumerevoli ricette, cruda o bollita in insalate, le piccole cipolline fritte in agrodolce costituiscono un ottimo contorno per arrosti di carne, pollame e pesce; ingrediente immancabile in zuppe, minestre e sughi; ottima la frittata di cipolle che ha un gusto squisitamente e delicatamente dolciastro; una citazione particolare va fatta anche per ricordare l’importanza che questa assume nel famoso “fegato alla veneziana”; ottimo è mangiarla cruda immessa abbondantemente nei fagioli preparati con olive nere capperi e pomodoro.
E’ una buona norma, quando si fanno pasti piuttosto grassi, accompagnare a questi, contorni di cipolle fritte o lessate, in quanto le sostanze in esse contenute permettono di neutralizzare l’azione coagulante che questi grassi provocano nel nostro sangue e nel contempo evitano che questi grassi si trasformino in colesterolo.
Le proprietà terapeutiche della cipolla come quelle dell’aglio, sono immense e, andrebbero meglio sfruttate in quanto a differenza dei medicinali prodotti dalle industrie farmaceutiche, non danno spiacevoli effetti collaterali.
Dal consumo di questo bulbo immettiamo nel nostro organismo “composti solforati di cromo” che hanno il potere di ridurre gli zuccheri nel sangue e, quindi è una buona cura contro la Glicemia, regolano il numero di trigliceridi (grassi in circolo sanguigno), riducono il livello di colesterolo (grassi che si accumulano sulle pareti delle arterie, restringendole) e, in tal modo prevengono l’ipertensione arteriosa, l’aterosclerosi e, altre malattie cardiovascolari.
La quercitina, un flavonide che ha proprietà anticancerogene.
Altre sostanze stimolano l’attività renale favorendo l’eliminazione delle scorie di azoto (cloruri). Gli olii essenziali della cipolla cotta hanno un potere lassativo e regolatore intestinale. L’Adenosina e, altre sostanze, agiscono sulle piastrine e stimolano la disgregazione dei coaguli nel sangue (anticoagulante). L’ossido nitroso svolge un’azione preventiva contro l’impotenza e ha potere di stimolante sessuale, per questo anticamente in Egitto si preparavano decotti di cipolla per stimolare la libido.
Alcune delle sostanze necessarie al nostro organismo presenti nella cipolla sono i sali minerali: magnesio, potassio, sodio, cloro, zolfo, calcio, fosforo, ferro.
Negli Stati Uniti d’America un cardiologo, dopo aver letto un papiro egiziano, ha sperimentato i poteri della cipolla curando alcuni pazienti affetti da cardiopatia e che avevano un valore basso di colesterolo (buono) HDL, con il consumo di una cipolla cruda al giorno. Dopo poco più di due mesi i valori del colesterolo HDL sono aumentati in quasi tutti questi pazienti. La funzione del colesterolo HDL è quella di raccogliere e trasportare il colesterolo (cattivo) LDL al fegato che si occupa di distruggerlo.
In sintesi le sostanze della cipolla sono utili per:
la cura della glicemia;
l’azione diuretica e digestiva;
la cura dell’asma bronchiale;
il potere di espettorante;
stabilizzare il colesterolo e i trigliceridi;
la prevenzione e cura dell’ipertensione arteriosa;
l’azione anticoagulante;
la prevenzione e cura di malattie cardiovascolari;
afrodisiaco, prevenire e curare l’impotenza;
l’azione antisettica e antinfiammatoria;
le proprietà anticancerogene e prevenzione del cancro della prostata;
regolare l’attività intestinale e combattere eventuali vermi.

...la cultura del peperoncino...


Accademia Italiana del peperoncino Onlus ©
Sede Nazionale: Via Fausto Gullo, 1 - 87023 Diamante (CS)
Tel. 0985/81130 - Fax 0985/877721
E-mail accademia@peperoncino.org

Ultimo aggiornamento 26 Marzo 2009
realizzato da: Antonello Truscelli

...sempre di più per voi...

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